La vendemmia 2020 in Italia è terminata in quasi tutte le regioni. Com’è andata quest’anno? Ce lo racconta, qui su Vivo di Vino, l’amico vignaiolo Michele Leonardi. Per saperne di più su di lui leggete la sua breve intervista qui, non potete perdervela!
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Andamento climatico
La vendemmia 2020 in Italia si prospetta come un’annata di altissima qualità, grazie principalmente ad un ottimo andamento climatico. Questo è positivo, ma considero che comunque le condizioni e i cambiamenti sul nostro pianeta stiano continuando a darci molta incertezza sul futuro del vino. Quantitativamente parlando, siamo in linea con lo scorso anno: in Nord Italia la quantità si è mantenuta, mentre al Centro e al Sud, causa alcuni fenomeni di stress climatico, il volume è stato di poco inferiore. Il clima caldo temperato, non particolamente piovoso, ed accomagnato da buone escursioni termiche tra il giorno e la notte, ha favorito una splendida maturazione. Questa condizione ha regalato uve dall’alto grado zuccherino ed acidità, con un buon corredo di aromi e colori davvero unici.
Gennaio e Febbraio sono stati mesi molto miti, con precipitazioni scarse. Marzo, al contrario, ha beneficiato di piovosità abbondanti e temperature nella norma, escludendo la fine del mese. Infatti, fine Marzo ha registrato una forte gelata che ha invaso buona parte del nostro territorio. Aprile e Maggio sono stati fortemente miti e scarsi di piogge, mentre Giugno ha subito un abbassamento delle temperature, non così tipico di questo periodo. Anche Luglio ha goduto di temperature più basse rispetto agli altri anni. Infine Agosto è stato molto caldo, con temperature superiori alla norma, e una piovosità generalmente scarsa.
In Italia
L’inaugurazione della vendemmia 2020 in Italia spetta alla Sicilia, verso fine Luglio, seguita successivamente dalla Puglia e la Lombardia con la Franciacorta. Tra fine Agosto e inizio Settembre, nelle maggior parte delle regioni si raccoglievano le varietà precoci, come il Pinot Grigio, Sauvignon Blanc e Chardonnay. Il boom della raccolta è stimato circa nella metà di Settembre. Gli ultimi grappoli saranno quelli delle parti più fredde d’Italia, come il Nebbiolo in Valtellina, il Cabernet in Alto Adige e gli autoctoni dell’Etna in Sicilia.
La produzione si stima intorno a circa 65 milioni di quintali di uva, che trasformati in vino danno circa 47 milioni di ettolitri: quantità poco inferiore allo scorso anno (47,5 milioni di ettolitri).
In Emilia-Romagna
E’ con attenzione particolare che guardiamo alla nostra regione di origine, com’è andata la vendemmia in Emilia Romagna? Innanzitutto si parla di qualità stimata eccellente con un incremento dei volumi del 7% circa. Si è registrata una notevole differenza di maturazione tra collina e pianura, dovuta principalmente alla siccità di fine inverno, le alte temperature primaverili e il ritorno del freddo a inizio estate. Pignoletto e Sangiovese sono maturati con un divario di almeno 10 giorni. L’Albana è il vitigno che meno ha risentito del clima, la cui produzione si prevede equilibrata. Sul Sangiovese, il frutto è sano e concentrato, con profumi puliti e interessanti. Da segnalare anche la bella produzione che ci si aspetta dal Trebbiano 2020: maturazione fenolica perfetta, sarà un bianco fresco, dalla bocca morbida e profumi intensi.
Per concludere
Ringrazio moltissimo Michele per il suo aiuto e il suo articolo così interessante. Spero possa essere stato utile anche a voi saperne di più su questa Vendemmia 2020 in Italia. E’ un periodo dell’anno magico, ma decisivo. La raccolta determina quello che troveremo nel bicchiere tra qualche mese, o forse anno. Tutto parte dalla terra, dalla vigna, dalle condizioni climatiche e del territorio: il vino è l risultato di tutto questo.
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